Sotto il vestito…. manichini e grucce d’autore

.Forse in pochi lo sanno o quasi nessuno lo nota, ma sotto a capi di Alta Moda ci sono manichini e grucce d’arte. Sono veri e propri strumenti d’eccellenza Made in Italy frutto di accurato lavoro e soggetti anche loro ai cambiamenti di tendenze, taglie e stagioni. La più importante fabbrica di manichini è la Bonaveri a Renazzo di Cento (Fe), fondata dallo scultore Romano Bonaveri. Bonaveri, che il prossimo anno compirà sessant’anni, verrà festeggiato con una mostra al museo di Kunst Palast di Düsseldorf. Una grande esposizione che non vorrà raccontare il passato, ma …dar visione del futuro del manichino, esponendo forme e materiali che rappresenteranno la nuova frontiera di questo antico mestiere. L’azienda di Renazzo produce per le migliori Case di Moda circa ventimila manichini l’anno divisi in 25 collezioni nelle linee “Schlaeppi” e “Bonaveri Artistic Mannequin”. Per alcuni stilisti, infatti, il manichino è una vera e propria ossessione. Si pensi al grande Yves Saint Laurent che se ne circondava e li collezionava, o allo stilista Giorgio Armani che li fa personalizzare. I suoi devono rigorosamente avere la testa più piccola di quelli tradizionali e le braccia più corte. Ma come nasce un manichino? Bonaveri dichiara che il manichino parte sempre da una scultura e da un’idea che poi viene progettata e successivamente industrializzata. Il manichino che dura di più è quello senza testa perché non ha espressione e può perciò essere riutilizzato molto più spesso. E le grucce? Per gli appendiabiti in legno il primo a confezionarli di lusso è stato Luigi Mascellani, nell’azienda Magi&Co a Poggiorenatico, sempre nel ferrarese. Ogni gruccia viene assemblata a mano e l’azienda ogni anno ne produce circa settantamila. Ora l’azienda è guidata dal figlio Nicola che afferma: “Oggi la maggior parte degli stilisti richiedono grucce personalizzate, firmate ma soprattutto sempre in linea con i colori, l’allestimento e i materiali del negozio in cui verranno utilizzate”. Insomma una vera e propria “Arte di appendere” per far brillare di magia ogni capo esposto in vetrina!

Quest’anno i regali si comprano sul web

Tutti pazzi per lo shopping? Quest’anno il Natale arriva prima e i regali si fanno online. Mancano ancora più di quindici giorni al Natale, ma sembrano in netto aumento le persone che non hanno perso tempo e hanno già iniziato a darsi da fare, pensando ai regali e a come cercare di non spendere troppo.
Sono, infatti, sempre più italiani si convertono alle spese natalizie via web, iniziando con largo anticipo rispetto alla tradizionale tabella di marcia, in cerca di oggetti dei sogni al prezzo migliore e soprattutto al riparo dal freddo e dalle code interminabili nelle vie dello shopping. Insomma già a metà di novembre il sacco di Babbo Natale è iniziato a riempirsi!
A fotografare questa nuova tendenza è la ricerca effettuata da Private Outlet, il primo Club privato europeo di shopping online che conferma una nuova filosofia sugli acquisti e un nuovo identikit del consumatore. Informazioni importanti che hanno aiutato a delineare quattro tipologie di clienti. Sono innanzitutto donne: il 60% degli acquirenti, contro un 40% di uomini, che si dimostrano però i più spendaccioni, con acquisti meno frequenti ma più consistenti. La fascia d’età è la stessa per entrambi: gli amanti dello shopping web hanno per lo più tra i 25 e i 45 anni.

La loro identità? Perennemente attaccate allo schermo del computer o all’iPhone alla ricerca dell’offerta più esclusiva sono le “Heavy Shopper”; le “Slow Shopper”, socialmente responsabili, che esaminano con attenzione i loro acquisti. Sono donne e uomini tra i 35-40 anni i “Royal Shopper”: persone di cultura che non amano le code alle casse e prediligono lo shopping privato comodamente seduti sul divano di casa o sfruttando la connessione web al lavoro. Infine gli “Anarchist Shopper”, dalle abitudini occasionali, senza vincoli o criteri precisi; si dividono tra negozi reali e virtuali, senza regole, luoghi e orari. Non seguono logiche predefinite e alternano i pomeriggi di shopping per le vie del centro a pause caffè alla ricerca di qualcosa super fashion o piccoli gadget purché di tendenza.
La parola d’ordine degli acquisti? Bello e possibile: la tendenza è quella del cosiddetto“affordable luxury”, ovvero articoli belli di grande qualità ma a prezzi accessibili.
Su internet l’abbigliamento batte l’elettronica, i giocattoli, cosmetici e i libri. Non a caso in cima alle passioni dei consumatori che fanno i regali di Natale online ci sono le scarpe, a seguire gli accessori: borse, valige, orologi e bigiotteria. E poi magliette, abiti, maglioni e camicie: sono questi gli articoli più cliccati sul sito Private Outlet.
I vantaggi dell’acquisto in rete? Beh direi che sono diversi: il prezzo solitamente molto più vantaggioso del negozio, il risparmio di tempo e la possibilità di comprare ad ogni ora!
E voi, avete già pensato alla vostra lista di regali? I miei acquisti sono già iniziati ma … prima di effettuare l’acquisto le “mie” regole sono: ricercare, osservare e … acquistare solamente oggetti che puoi personalizzare! Insomma un Natale all’insegna della creatività!

Tutti pazzi per le scarpe! Imperdibile la “Selfridge Shoes Gallery”

Avete un weekend libero ? Beh, approfittatene per andar a Londra perché da Selfridge a settembre ha inaugurato la Shoes Gallery.
Chiudete gli occhi ed iniziate con me un viaggio meraviglioso ! Immaginate di stare nel più grande negozio di scarpe. Un luogo …… di tentazione estrema, dove praticamente è impossibile resistere all’acquisto in mezzo a migliaia di stivali, sandali e decolleté. Un vero paradiso che si è subito conquistato il primato di departement store più grande del mondo. Tutto questo è realtà: il nuovo eden delle scarpe è stato inaugurato il 10 settembre 2010 a Londra, all’interno dei grandi magazzini Selfridge, in una delle strade più modaiole dello shopping londinese, la colorata e dinamica Oxford Street.
Selfridge per celebrare l’apertura della “Shoes Gallery”, ha commissionato ai famosi designer olandesi Lernet & Sander l’istallazione in vetrina di 11 scarpe-sculture prendendo ispirazione dai più comuni oggetti della vita quotidiana. Anche l’intero magazzino è stato decorato per l’occasione, ci sono scarpe appese ovunque. All’entrata un mega sandalo di 2 metri con lucine colorate dà il benvenuto ai clienti e ogni bar offre dolcetti a forma di decolleté.
Passeggiando all’interno del negozio, lungo ben sei stanze da sogno progettate dell’architetto Jamie Forbert si possono ammirare più di 55.000 paia di scarpe di ogni tipo e prezzo: dalle elegantissime decolleté alle semplicissime infradito colorate. Il cliente passando da una sala all’altra può vedere su sfarzosi piedistalli d’alabastro le creazioni di grandi stilisti da Balenciaga a Givenchy, fino ad arrivare dentro ad esclusive mini boutique icone del lusso e dell’eleganza come Dior, Chanel e Jimmy Choo.
Non so voi ma… io sto già cercando un volo per Londra!

Esplosione di stile! Look Bon ton rubato agli anni ’50

Basta dare un’occhiata alle vetrine per capire che gli anni ’50 sono tornati a vestire il 2010 in grande stile coinvolgendo la tv, la musica e l’immancabile mondo della moda. I ’50 sono stati gli anni del dopo guerra e della ripresa economica, richiamarli oggi, in tempi di incertezza e crisi, sembra esser un modo per recuperare lo spirito di un’epoca ottimista, che ha fatto da ….. apripista al boom economico degli anni ’60. Un capo d’epoca, infatti, ha una sua storia già scritta e per questo è capace di trasmettere sicurezza e stabilità lasciando al tempo stesso però la possibilità di reinterpretarlo in chiave moderna. Abiti rubati dai vecchi bauli della nonna per creare uno stile iperfemminile. La tendenza del vintage continua a superare tempi e mode. Curiosando tra i mercatini o nei negozi delle principali case di moda, ho fotografato abiti a ruota, gonne al ginocchio a balze o a palloncino, pantaloni ampi e dalla linea morbida. Pizzi e merletti, guanti lunghi, corsetti e lingerie che stringe la vita e mette in evidenza curve mozzafiato.
È tornata di scena anche la pelliccia, giacche, giubbini o addirittura senza maniche. Sono tornate le ghette impermeabili firmate dal grande Karl Lagerfeld per Chanel e il montone di Giorgio Armani. Scarpe a punta e mezzo tacco giocano con pois, acconciature appariscenti, trucco fatale, lipstick super rosso alla Marilyn e grandi occhiali neri per ricreare un fascino un po’ misterioso.
I colori? Prettamente invernali, quali il nero, l’antracite, tutte le tonalità del grigio e il color cammello.
Moda, ma non solo! I mitici anni ’50 hanno invaso davvero anche il mondo della televisione e della musica.
Un revival iniziato proprio in tv con il programma “Quelli che il calcio”, un’esaltazione dello stile anni ’50, sigla, costumi e acconciature con le onde che, più di ogni altra cosa segnano l’atmosfera.
È tornata la lacca per lei, come nei manifesti in cui Frida Pinto sembra Audrey Hepburn e la brillantina per lui come i Baseballs, il trio tedesco che ha invaso le radio delle hit più famose rifatte alla maniera di Elvis Presley.
Chi quest’estate non è stato bombardato dalla canzone “California girls” della cantante Katy Perry che sembra uscita da un fumetto? Una specie di riedizione moderna della “grease girls”, tutta frangetta, rossetto ultra rosso, eye-liner, seno strizzato e vestitino a pois. Una vera invasione targata ’50!
E chi non ha mai visto “Mad Men”, serie cult sul mondo della pubblicità che ha trionfato agli Emmy Award, gli oscar della tv americana? Beh, sicuramente dovrà dedicargli un po’ di tempo e studiare attentamente i protagonisti per copiare non solo gli abiti di Betty, i guanti lunghi, le cravatte sottili di Dan Draper, ma anche gli oggetti.
I dischi di vinile e il telefono nero, quello con il disco combinatore, hanno ritrovato un loro mercato. Un ricordo direi di come eravamo: senza segreteria, servizio di richiamata e bluetooth. Era una tecnologia essenziale…che piace molto però alla nuova generazione super tecnologica dell’Iphone!
A tutto mercatini direi! Per ritrovare gli abiti da mixare e crearsi un look personalizzato tutto anni ’50 e ritrovare un vecchio ma mai dimenticato oggetto d’annata!

Vivienne Westwood: ode alla terra!

Sulle passerelle di Paris Fashion Week per la primavera-estate 2011, la stravagante designer inglese Vivienne Westwood ci ha proposto un tributo a Gaia, la madre terra. Per mostrare la sua continua devozione al pianeta la Westwood ha offerto ad ogni invitato una bottiglia creata in collaborazione con SIGG, la storica azienda svizzera produttrice di borracce ecologiche in alluminio. Una bottiglia verde e rossa in edizione limitata, per ridurre l’eccessivo utilizzo di bottiglie di plastica. Attraverso la sua collezione la stilista ci parla di ecologia mandandoci messaggi forti e chiari. Le modelle tutte truccate con un make-up che richiama i colori della terra, esibiscono abiti dallo stampo etnico e tribale. Simmetrie, sovrapposizioni e ….. un’inimitabile abilità nel drappeggio che regalano un’idea di movimento. Gonne arricciate, camicie coloratissime con fantasie e abbinamenti in contrasto. Colori eccentrici e vivaci, dal lampone al pervinca, dai pois neri alle stampe floreali in argilla e verde. Capi ideali per una donna che vuole comunicare l’impegno sociale, combattere il consumismo e dare una mano al nostro ambiente. La sfilata sta per concludersi… ad un top a cuore gonfio e morbido viene affidato il compito di diffondere un messaggio d’amore planetario: “Fashion save Gaia”.