Un nido d’ape venuto dal futuro. The Broad, il nuovo museo d’arte contemporanea commissionato da Eli Broad, sembra un gigantesco e futuristico alveare. Un rivestimento a nido d’ape ideato come un arioso esoscheletro, che si espande su ogni superficie della galleria. L’idea è dello studio di architettura più cool di New York, Diller Scofidio + Renfro. Nel nuovo museo l’impronta dello studio è evidente, un approccio interdisciplinare all’architettura, capace di incrociare linguaggi diversi, non solo artistici, dai nuovi media alla performance. The Broad ospiterà un’incredibile tesoro: gli oltre 2000 pezzi d’arte contemporanea della Broad Collection, tra cui opere di Andy Warhol, Jean Micheal Basquiat, Roy Lichtenstein, John Baldessari, Jeff Koons e Jasper Johns,. Uno spazio dedicato all’arte, ma non solo. Le collezioni accompagnano il visitatore attraverso un’esperienza museale unica dall’ingresso all’uscita: dalla lobby con il bookshop e il caffè alle sale dell’archivio, ai piani di sopra, dove le opere sono custodite: uno spazio immenso, privo di pilastri, son soffitti alti 7 metri circa, immerso nella luce assoluta e nel bianco. Vi si accede attraverso tunnel e scale mobili, in una scenografia hi-tech. Realizzato su una superficie di circa 3700 metri quadrati sulla Grand Avenue, The Broad è l’ultimo tassello – costato 130 milioni di dollari – del più ampio progetto di restyling di Dowtown Los Angeles, lavoro che comprende le vicine Walt Disney Concert Hall e il MOCA. Ma per poterlo visitare bisognerà aspettare il 2013!