Vestiti che parlano

Elisabeth Lecourt, giovane artista francese realizza opere sull’identità femminile e sulla rappresentazione del sé. La figura della donna è vista in modo assai ambiguo: essa è la spina dorsale della casa -intesa come edificio- la struttura portante che la regge, ma anche l’essere che in questo luogo trova rifugio. Una contraddizione tra fragilità, equilibrio e commozione. Lecourt riflette sul corpo, sulla donna, su se stessa e crea piccoli capolavori cartacei. Nel suo guardaroba sono appesi innumerevoli abiti, pazientemente creati piega dopo piega, come grandi origami, con le mappe di vari paesi del mondo. Ogni abito racconta di luoghi della memoria, una sorta di autobiografia fatto non di parole, ma di vestiti. Ogni abito rappresenta una suggestione, un tassello di vita che parla di ricerca d’identità, di malinconia, di ricordi… Io credo che siano davvero favolosi!

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